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Urna benevola, ma occhio alla continuità del Viktoria Plzen. Il dato

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I cechi sono ancora imbattuti in Conference League
Redazione VN

Il Corriere dello Sport analizza oggi il prossimo avversario della Fiorentina in Conference League: il Viktoria Plzen. A dieci mesi di distanza, infatti, la Fiorentina tornerà in Repubblica Ceca. A Plzen, 90 chilometri da Praga, teatro lo scorso giugno della finale col West Ham, una serata che evoca ancora fantasmi per Italiano e i suoi. Così come lo stadio del Viktoria Plzen, prossimo avversario ai quarti: l'andata (in programma l'11 aprile) si giocherà alla "Doosan" Arena, nome che ricorda sinistramente il centravanti che fu di Italiano. Gli spauracchi sono però finiti qui per il tecnico, perché anche stavolta l'urna di Nyon è stata benevola con i suoi. Il Viktoria Plzen allenato da Miroslav Koubek è avversario abbordabile ma da rispettare per il percorso europeo: infatti, insieme a Real Madrid, Manchester City e Bayer Leverkusen, i rossoblù sono gli unici ad aver chiuso il girone della propria competizione a punteggio pieno. Merito di una fase difensiva pressoché perfetta, confermata anche nel doppio incrocio col Servette agli ottavi (0-0 sia all'andata che al ritorno, vittoria ai rigori). Un solo gol subito in 8 partite di Conference, miglior difesa delle competizioni Uefa grazie anche a Martin Jedlicka, portiere protagonista anche nella doppia sfida al Servette con due rigori parati. A difendere Jedlicka un sistema di gioco poco spettacolare ma solido, improntato su un 3-5-2 scolastico ma efficace, che ha in Rafiu Durosinmi, attaccante nigeriano classe 2003 da 9 reti in 19 partite, il riferimento offensivo. In un paese monopolizzato dal dominio delle due potenze della capitale (Sparta Praga e Slavia Praga) il Viktoria Plzen è passato da essere terzo incomodo a insidiare costantemente i due club di Praga. Pur avendo una storia piuttosto limitata nel tempo (il primo dei sei campionati cechi vinti risale al 2011), il Viktoria Plzen vanta anche due icone del calcio nazionale tra gli ex, ovvero Peter Cech (originario proprio di Plzen) e Pavel Nedved, passato in rossoblù a inizio carriera, quando il club si chiamava ancora Skoda Plzen, dal nome della celebre casa automobilistica nata in città nel 1923.

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