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Una freccia per Italiano, come cambia la Fiorentina con Dodô: l’analisi tecnica
Larghi sorrisi, allegria brasiliana, tatuaggi a non finire e tanta, tanta aspettativa. Così La Gazzetta dello Sport introduce il nuovo acquisto della Fiorentina: il terzino brasiliano Dodò. Arrivo in cui sono riposte numerose aspettative, vista l’euforia dei tifosi presenti sulle tribune del Benatti durante la firma del giocatore e le parole di Capitan Biraghi al termine dell’amichevole contro il Trento. La rosea prosegue nella presentazione analizzando le caratteristiche tecniche dell’ex Shakthar:
Il valore aggiunto di Dodò sta soprattutto nel salto di qualità tecnico che fa con lui la Viola. Per valutare il suo probabile impatto bisogna andare alla stagione scorsa: 2 gol e ben sette assist in 23 partite. Come dire, grande benzina per l’attacco della Fiorentina e per uno Jovic in cerca del grande rilancio. E musica per le orecchie di un tecnico votato all’offensiva come Italiano. Anche Odriozola prediligeva la spinta ma, come dire, peccava di concretezza. Dodò è altrettanto veloce, se non di più, e molto verticale. Ma la vera differenza sta nel fatto che spesso con lo Shakhtar, fungeva da costruttore laterale della manovra offensiva, quasi un regista aggiunto, grazie alla visione di gioco e ai piedi buoni.
Con Italiano Dodò può soltanto crescere. L’allenatore viola però con lui dovrà concentrarsi parecchio sulla fase difensiva, che è un po’ il suo punto debole. Non è molto abituato alla marcatura, perché non è nella sua natura e anche perché ha giocato in campionati diversi, più facili tatticamente. La Serie A, si sa, è un’altra cosa. Sulla sue qualità non si discute, casomai bisognerà vedere quanto ci metterà ad ambientarsi e rendere in entrambe la fasi di gioco. Ma una cosa è certa: è un uomo su cui puntare per una squadra che ha ambizioni.
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