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Corriere dello Sport

Una Fiorentina dal nuovo volto: che rivoluzione per Italiano

Italiano
La Fiorentina sta cambiando il proprio volto. Attraverso il mercato i viola stanno veramente rivoluzionando tante situazioni dubbie
Redazione VN

 Un ribaltone o quasi che avvicina molto ad una rivoluzione. Grazie a due attaccanti e un portiere in un colpo solo che vanno ad aggiungersi all’esterno a tutta fascia (Parisi), al difensore centrale (Mina), al mediano-regista-interno (Arthur), al centrocampista-trequartista (Infantino) e al trequartista-esterno (Sabiri). Anche se non fosse finita, e non è finita, è già più che sufficiente parlare di una Fiorentina che cambia drasticamente pelle.

Per cominciare parliamo del portiere nuovo, Oliver Christensen, che se la giocherà con Terracciano. Incuriosiscono le prime scelte di Vincenzo Italiano per debutto in campionato e playoff di Conference League. Scelte che determineranno una gerarchia che l’ingresso in Conference League potrà far fluttuare, altrimenti quella sarà. Di Parisi s’è già detto e scritto: gamba e corsa ne consentiranno al tecnico siciliano l’utilizzo sia da terzino nei quattro di difesa che da centrocampista avanzato a sinistra nel 4-2-3-1. Esterno a tutta fascia non è per dire. Per Mina sarà prima di ogni altra cosa un tentativo di recupero del giocatore che al Mondiale 2018 realizzò tre gol, mentre Arthur si è già impossessato del centrocampo viola. Quanto a Infantino, sarà tutta una scoperta, con la mezzora di Newcastle che ha lasciato buone sensazioni. Sabiri invece può diventare il jolly nei tre ruoli a ridosso della punta di riferimento: il pezzo forte degli ultimi giorni.


DOPPIO CENTRAVANTI

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Anzi, i pezzi forti. Perché a Nzola a stretto giro di posta in arrivo dal Sudamerica si affiancherà Lucas Beltran per consegnare a Italiano due centravanti con caratteristiche differenti, che vedono la porta avversaria e “sentono” il gol, che giocano per la squadra ma hanno quel sano egoismo nelle proprie corde che è dote di accompagnamento fondamentale per un attaccante. Nzola il centravanti che si carica i compagni sulle spalle e combatte da solo contro le difese (vedersi il gol al “Franchi” nell’1-1 dello scorso aprile), Beltran il centravanti di qualità e d’istinto con l’area di rigore come terreno di caccia preferito. Nel 4-2-3-1 insieme non ci stanno bene, a meno che l’argentino non vada a fare il trequartista, però col rischio di allontanarlo troppo dalla porta. Basta che Italiano passi al 4-3-3 per tornare lì dove tutto ha avuto inizio per lui ed ecco che Nzola e Beltran insieme ci possono stare eccome, a maggior ragione con Nico Gonzalez a completare un tridente che davvero promette molte cose e tutte belle. E ancora in tandem gli ultimi due arrivati se il modulo dovesse diventare il 4-2-4 nella rincorsa a un risultato negativo: sì la Fiorentina sta cambiando faccia.

Le partenze

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E manca ancora qualcosa alla fisionomia definitiva. Intanto, il club viola saluta Arthur Cabral, che ieri sera è volato a Lisbona per fare (oggi) le visite mediche e diventare un nuovo calciatore del Benfica (20+5 di bonus). Poi, per intervenire, aspetta in cima a tutto la proposta giusta (30milioni, sempre bonus compresi) per Amrabat dal Manchester United. Infine prenderà comunque in esame le situazioni che riguardano Martinez Quarta (tentativo del River Plate, a breve incontro col procuratore) e, forse, Sottil. Senza forse, invece, per Nico Gonzalez: non certo con i trenta milioni offerti dal Brentford.

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