DOPPIO CENTRAVANTI
—Anzi, i pezzi forti. Perché a Nzola a stretto giro di posta in arrivo dal Sudamerica si affiancherà Lucas Beltran per consegnare a Italiano due centravanti con caratteristiche differenti, che vedono la porta avversaria e “sentono” il gol, che giocano per la squadra ma hanno quel sano egoismo nelle proprie corde che è dote di accompagnamento fondamentale per un attaccante. Nzola il centravanti che si carica i compagni sulle spalle e combatte da solo contro le difese (vedersi il gol al “Franchi” nell’1-1 dello scorso aprile), Beltran il centravanti di qualità e d’istinto con l’area di rigore come terreno di caccia preferito. Nel 4-2-3-1 insieme non ci stanno bene, a meno che l’argentino non vada a fare il trequartista, però col rischio di allontanarlo troppo dalla porta. Basta che Italiano passi al 4-3-3 per tornare lì dove tutto ha avuto inizio per lui ed ecco che Nzola e Beltran insieme ci possono stare eccome, a maggior ragione con Nico Gonzalez a completare un tridente che davvero promette molte cose e tutte belle. E ancora in tandem gli ultimi due arrivati se il modulo dovesse diventare il 4-2-4 nella rincorsa a un risultato negativo: sì la Fiorentina sta cambiando faccia.
Le partenze
—E manca ancora qualcosa alla fisionomia definitiva. Intanto, il club viola saluta Arthur Cabral, che ieri sera è volato a Lisbona per fare (oggi) le visite mediche e diventare un nuovo calciatore del Benfica (20+5 di bonus). Poi, per intervenire, aspetta in cima a tutto la proposta giusta (30milioni, sempre bonus compresi) per Amrabat dal Manchester United. Infine prenderà comunque in esame le situazioni che riguardano Martinez Quarta (tentativo del River Plate, a breve incontro col procuratore) e, forse, Sottil. Senza forse, invece, per Nico Gonzalez: non certo con i trenta milioni offerti dal Brentford.
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