Fiorentina beffata all'Olimpico, con la Lazio che trova la rete su calcio di rigore allo scadere: decisivo l'errore di Milenkovic
La beffa arriva all’ultimo secondo. Il cross di Pedro al 93’, la testa dell’ex Vecino e la mano di Milenkovic. Calcio di rigore che Ciro Immobile non può fallire. Esplode l’Olimpico, esce sconsolato Italiano al termine di una gara che aveva visto i suoi giocatori sempre all’attacco, senza mai rinunciare. Una sconfitta che fa male, perché la Fiorentina fino a quel momento stava pensando a un pari costruito con intelligenza e strategia. È vero, in alcune occasioni la difesa ha rischiato un po’ troppo contro una Lazio sprecona che però si è scontrata anche contro un reattivo Terracciano. Ma per qualità e proposta, la squadra poteva essere soddisfatta. Stava archiviando il ko interno contro l’Empoli: prima col successo rotondo in Conference League, poi col pari di ieri sera in un test probante di fronte a una formazione, quella di Sarri, reduce da due vittorie di fila in campionato. Invece con questa sconfitta, la seconda di fila in serie A, i viola vengono superati dall’Atalanta e dal Napoli e scivolano al sesto posto, con la Lazio che si avvicina a un solo punto di distanza.
Serve più concretezza
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In alcune gare, come quella contro i biancocelesti, bisogna essere più pragmatici e concreti. E allora ecco che confrontando le occasioni, la sfida era stata equilibrata. La Fiorentina nel primo tempo era venuta fuori dopo alcuni minuti di sofferenza: prima la splendida rete di Beltran, confermato al centro dell’attacco dopo la doppietta in Conference, giustamente annullata dal Var per tocco di braccio su stop a seguire dell’argentino su lancio calibrato di Bonaventura. Poi il palo sempre di Beltran su cross dalla sinistra di Duncan. È tutto un altro gioco con l'argentino al centro. Lo confermano i numeri, ma anche l’armonia di una squadra che verticalizza tantissimo e che ricerca l’argentino non solo al centro dell’area. Lo conferma anche l’ingresso di Nzola, che gioca una buona mezzora, senza però mai rendersi pericoloso e con troppi duelli persi alle sue spalle.