Anche su La Nazione viene analizzato il momento delicato attraversato dalla Fiorentina. Ieri sera abbiamo visto ancora una volta una squadra molto orizzontale. Angelo Giorgetti si chiede: ci sarà mai un'evoluzione? Senza risposte negative (ma neanche positive) sul conto di Iachini il dubbio resta lo stesso e questo non aiuta a decifrare la situazione. Le potenzialità della Fiorentina rimangono incomplete e sul conto dell’allenatore – capro espiatorio ideale – non diminuirà certo il malumore di chi lo considera inadatto al salto di qualità. Ieri sera ci sono stati dei piccoli passi avanti (tra tutti da Amrabat e Pulgar), ma anche la conferma che in attacco la squadra è trasparente. E dopo sette partite la Fiorentina si ritrova con gli stessi punti dello Spezia in classifica.
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Un punto grigio ed i soliti dubbi: Iachini resta in sospeso. Filo diretto con New York
Attacco trasparente, Biraghi è stato il più pericoloso. Commisso ora dovrà decidere il futuro della panchina sfruttando la sosta con lucidità
Eravamo arrivati fino a questa partita a bordo di un ottovolante con i bulloni allentati, ultimamente proprio svitati, perché la Fiorentina aveva perso identità e, per dirla con tutta franchezza, anche fiducia in sé. E come succede in questi casi, tutti a scovare gli alti o più probabilmente i bassi nell’umore presidenziale: Rocco si era intestato la conferma di Iachini, logico che dovesse essere lui a cambiare marcia, o nell’eventualità anche l’allenatore. Quando? Come? Con chi? Vita durissima per Iachini. Poco calcio, molti sguardi smarriti. Aiuto, qui si precipita (hanno pensato i dirigenti viola). Logico che fosse scattato un allarme rosso fosforescente, quasi come la linea telefonica con Rocco installatosi nel frattempo a New York. Operativo assai, seppure contrariamente alle sue abitudini in silenzio mediatico (brutto segno).
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