La richiesta di Vincenzo Italiano per rimanere è stata ben chiara fin da subito: avere gli innesti richiesti dal mercato in vista della prossima stagione
La parola d’ordine è sempre quella: qualità. Concetto semplice, ma che ne racchiude diversi. Attenzione, talento, forza fisica, personalità. Elementi che troppo spesso nella passata stagione sono venuti a mancare e che, al netto dell’evidente differenza di condizione, sono riemersi anche nella disfatta di Belgrado. Limiti dei quali Vincenzo Italiano è ben consapevole e non a caso, anche ieri, ha voluto ribadire il suo pensiero. «Vogliamo migliorare il migliorabilee credo che sul mercato ancora qualcosa andrà fatto. Dobbiamo puntellare qualche reparto per alzare la qualità».
Si torna sempre lì, appunto. Alla necessità di alzare l'asticella e portare la rosa ad un livello più alto anche perché, nella testa del mister, l’ambizione è la stessa di sempre. «Il ripescaggio in Conference ci fa piacere, cercheremo di prenderci la rivincita». C'è tanta voglia di costruire una Fiorentina che anche quest’anno possa essere protagonista. È rimasto per questo, e per le rassicurazioni arrivate da Commisso in persona. «È bastata una chiacchierata», per usare le parole dello stesso Italiano, nella quale il tecnico ha avuto le garanzie che chiedeva. In una parola: rinforzi. E con alcune precise priorità: portiere e centravanti in primis, e poi un centrocampista ed un difensore centrale. E se gli arrivi di Parisi e Infantino rappresentano (soprattutto il secondo) investimenti per il futuro, a parte Arthur gli altri ruoli devono ancora essere coperti.