Anche su La Nazione viene trattato il momento particolare attraversato da Dusan Vlahovic. Secondo il quotidiano, l'attaccante serbo è prigioniero di una capacità e di un talento che ora può essere tradotto in tanti soldi. Soldi, tanti, non solo per Vlahovic e per la sua famiglia. Ma anche per tutto un oscuro contorno sul quale ha cercato di fare luce, in tempi non sospetti (per tanti inopportuni) il presidente Commisso, provando a fare breccia in un muro di gomma. Difficile capire cosa ci sia davvero dietro la gestione del nuovo astro nascente del calcio internazionale.
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Soldi, interessi, imposizioni. La prigione (dorata) di Dusan
Lacrime e tensione, Vlahovic stritolato in un sistema più grande di lui. Ora però serve chiarezza
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La sensazione è che la rottura seguita alle esternazioni del presidente Commisso, comprensibili visto il grande sforzo economiche che stava facendo la Fiorentina, sia stata imposta più da altri che non da Dusan. Non bisogna fare dei calciatori dei martiri sprovveduti, per carità; eppure in certi casi il rischio di pagare care in futuro scelte fatte nel passato (forse anche da altri) è altissimo. E Vlahovic probabilmente sta vivendo questa situazione senza sapere come uscirne.
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