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Senza rinforzi e con tanti addii: la zavorra del mercato sulla crisi

GERMOGLI PH: 6 OTTOBRE 2020

La rosa è stata sfoltita, però così Prandelli ha a disposizione pochissime alternative. Vlahovic non ha sostituti, Kokorin è un mistero

Redazione VN

Il Corriere Fiorentino si concentra su uno degli elementi alla base della crisi viola: il mercato di gennaio. L'obiettivo era quello di sfoltire la rosa, ridurre i malumori nello spogliatoio e, in assenza di colpi del calibro di Torreira o Caicedo, valutare innesti solo in ottica futura. Sono bastati meno di due mesi a dimostrare il rischio di quella strategia. Tra le note dolenti del pareggio con il Parma ci sono proprio le contraddizioni di una finestra di trattative che invece di rinforzare la squadra l’ha sostanzialmente indebolita. Complici infortuni e squalifiche l’allenatore si è ritrovato con una panchina fin troppo corta e la sensazione è che adesso, se manca un solo titolare, la Fiorentina non sappia dove pescare forze fresche. E quei giocatori lasciati liberi di partire nel gennaio scorso oggi potrebbero fare molto comodo.

Kokorin è il caso più emblematico tra gli arrivi che non hanno portato cambiamenti in positivo, e non solo per il problema fisico che lo ha fermato nel corso del faticoso ambientamento nella sua nuova avventura. Arrivato a gennaio dopo un lungo periodo di stop, l’attaccante è apparso fin da subito in netto ritardo di condizione. Con Kouame infortunato e poco efficace sotto porta e con Ribéry a corrente alternata, la mancanza di una pedina offensiva è oggi un problema evidente per la Fiorentina. Uno scenario paradossale se si tiene conto delle partenze dei vari Cutrone, Duncan e Lirola avallate dallo stesso Prandelli. Così se a destra le difficoltà di Malcuit fanno pensare a cosa avrebbe potuto offrire Lirola, in mezzo l’impiego di Duncan in un Cagliari in forte ripresa completa un quadro di cessioni valutato con troppa leggerezza.

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