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Corriere Fiorentino

PRAGUE, CZECH REPUBLIC - JUNE 07: Luca Ranieri of ACF Fiorentina interacts with Referee Carlos del Cerro Grande during the UEFA Europa Conference League 2022/23 final match between ACF Fiorentina and West Ham United FC at Eden Arena on June 07, 2023 in Prague, Czech Republic. (Photo by Alex Grimm/Getty Images)
Il Corriere Fiorentino si sofferma su Ranieri e sul suo percorso alla Fiorentina. «Chi va più forte gioca di più — ha detto anche di recente — ma con me chi lavora bene avrà sempre un’opportunità». Parole puntualmente tradotte in pratica, e basta pensare a Kokorin (buttato nella mischia sull’1-1 nel playoff di ritorno), a Kouame (in uscita un anno fa salvo poi entrare stabilmente nelle rotazioni) o, per venire alla strettissima attualità, a Ranieri e Kayode. «Merito», è questo il concetto chiave. E forse nessuno come il giovane difensore si è meritato tutto quello che si è conquistato. Ha avuto pazienza, e non ha mai avuto un atteggiamento sbagliato, nemmeno dopo settimane o mesi passati in panchina. E così torniamo alla prima parte della scorsa stagione, nella quale è rimasto (quasi) sempre a guardare: due presenze tra agosto e gennaio salvo poi, da febbraio in avanti, scalare posizioni su posizioni. Alla fine furono 19 le presenze (sette in Europa, 9 in campionato e 3 in Coppa Italia) ma soprattutto, Italiano, l’ha spesso scelto nelle occasioni importanti. Titolare nell’andata dei quarti di Conference contro il Lech Poznan, nelle due semifinali col Basilea, con Lazio e Juventus in campionato e titolare a Praga nella finale col West Ham e sono in molti a credere che se non fosse uscito per crampi a cinque minuti dal 90’ lasciando il posto ad Igor, la Fiorentina non avrebbe subito quel maledetto gol a tempo scaduto. Talmente sorprendente, il suo finale di 2022-23, da meritarsi prolungamento (fino al 2026) e aumento (fino a circa 700mila euro netti) del contratto.

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