La sosta del campionato in casa Fiorentina è arrivata al culmine di un periodo in cui i viola erano arrivati a giocare in media una partita ogni tre giorni, con le forze che ormai iniziavano a mancare. Eppure Italiano, da un certo punto di vista, sta ancora recriminando per aver dovuto fare i conti con uno stop che ha interrotto non solo la sua miglior striscia positiva da quando siede sulla panchina viola ma anche il periodo più vittorioso dell’era Commisso, che mai era riuscito a godersi così tanti successi in sequenza (7 di fila).
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Rinascita Viola: ecco i tre fattori che hanno rilanciato la squadra di Italiano
Solo quattro settimane fa l’orlo del baratro sembrava infatti dietro l’angolo. Dopo la sconfitta per 1-0 maturata contro la Juventus alla 22ª giornata la sola idea di provare ancora a lottare per il settimo posto in riva all’Arno sembrava utopia. In soli 35 giorni però tutto si è capovolto, e il settimo posto valevole per l'Europa, occupato dalla Juventus, è ora a sole 4 lunghezze. In tal senso tre sono stati gli aspetti che hanno inciso nella definitiva rinascita della Fiorentina: la contemporanea esplosione di Cabral, Dodò e Mandragora, fino a poco fa oggetti misteriosi del mercato estivo, la solidità della difesa, con appena cinque gol in nove gare, e la riscoperta del 4-2-3-1 come modulo di riferimento. Fonte Corriere dello Sport-Stadio.
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