Quattro duelli per un verdetto da trofeo: Milenkovic vs Lautaro sarà decisivo

La finale è una partita strana, decisa da episodi, singole giocate, errori, situazioni particolari. Una finale ha una vita propria, indipendente dal percorso, è più di una partita in una. Ma come scrive La Repubblica, per vincerne una, oltre alla testa, alle gambe e al cuore, servirà trionfare in quanti più duelli individuali possibili. E così Fiorentina-Inter potrebbe decidersi intorno a quattro macro scontri: sfide singole in cui chi riuscirà a prevalere sull’altro porterà alla squadra un beneficio. Il primo è quello tra Milenkovic e Lautaro, due giocatori di stazza diversa, pronti a intercettarsi diverse volte nella gara. Il serbo è reduce da un buon periodo di forma, a Basilea è stato efficace su Augustin ma con il toro servirà una partita da Milenkovic vecchio stile. Anticipo sì, ma ragionato, pressione costante, baricentro alto per tenere lontano l’interista dalla porta e grande applicazione anche sui cross, che spesso Lautaro interpreta attaccando il primo palo.

IL SECONDO DUELLO

Il secondo duello sarà qualche metro più avanti e riguarderà Amrabat e Barella: certo, entrambi amano partire sulla zona di destra ma se si dovessero aprire gli spazi, scenario preparato alla vigilia dall’Inter, ecco che i due potrebbero incrociarsi svariate volte. Amrabat assicura muscoli, recupero palloni e anche pulizia negli interventi. Barella è bravo anche a inserirsi, nel tiro da fuori e offre qualità al centrocampo. Chi riuscirà a prendere il pallino del gioco, vincere le seconde palle e tenere compatta la squadra agevolerà tutti gli altri compagni.

IL TERZO DUELLO

Il terzo duello è in fascia, tra due dei giocatori trascinatori di viola e nerazzurri: Dodò-Dimarco è una sfida tra corridori, esterni tecnici, costruttori di gioco e nel caso dell’interista anche finalizzatori. L’arma del brasiliano viola per limitare il collega è quella di spingere il più possibile, tenere basso Dimarco grazie all’aiuto di Gonzalez o Ikoné e abbassarne sulla linea difensiva il raggio di azione. Altrimenti dalla metà campo in più potrebbero essere dolori: il nerazzurro è bravo a tagliare con il mancino alle spalle della difesa ma, soprattutto, a chiudere sul secondo palo i traversoni da destra. Ecco allora che servirà il miglior Dodò difensivo: non quello visto a inizio campionato, ma quello in forma e dinamico di queste ultime partite, capace di crescere non solo nella pressione alta, ma anche in situazioni da palla laterale.

IL QUARTO DUELLO

Il quarto e ultimo duello coinvolge l’attacco viola: Cabral contro Acerbi sarà sfida interessante. Inzaghi, pur scegliendo la linea a tre, non esaspera l’uno contro uno come Gasperini o Juric - tecnici che la Fiorentina ha sempre sofferto, ma lavorando a zona predispone una guardia ragionata. Anche in questo caso venire a giocare tra le linee legando il possesso potrebbe consentire a Cabral di tirare fuori un centrale e favorire l’inserimento dei compagni alle sue spalle, altrimenti dovrà cercarsi uno spazio al sole dentro l’area di rigore. Acerbi ha assicurato un rendimento alto, regge una retroguardia orfana di Skriniar e cerca un’altra grande finale. King Arthur sogna invece il sigillo decisivo per far innamorare definitivamente Firenze.

In mezzo a queste quattro sfide una partita intensa, in cui la Fiorentina proverà a tenere il pallino del gioco e l’Inter a sfruttare le verticalizzazioni. In campionato l’asse Lukaku-Dumfries creò non pochi grattacapi a Igor e Biraghi, mentre i viola lievitarono a inizio secondo tempo quando la pressione dei nerazzurri fu meno veemente. Ma è tutta teoria. In una finale la storia conta poco, contano gli episodi. E anche vincere i singoli duelli.