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Repubblica
Qualcosa è cambiato. Ed è innegabile. L'ha detto e ravvisato chiaramente il tecnico della Fiorentina Vincenzo Italiano, ma anche i risultati. Il 2023 si chiude ufficialmente in zona Champions per i viola e non era certo qualcosa di scontato o nei piani. Due anni e mezzo fa - ricorda Repubblica - vide la luce per far divertire, con una identità di gioco basata sull'offensività, baricentro alto e votata all'attacco. Con i suoi difetti, nonostante tutto, i viola hanno mostrato gare godibili, ottime esteticamente, nonostante qualche risultato altalenante. Alla terza stagione, ora qualcosa sembra cambiato: dopo due finali perse e tante giocate a testa alta, ora la squadra sembra aver fatto un ulteriore passo avanti.
Il quotidiano cita il 7 giugno e il 5 novembre come date importanti: la finale di Conference e quel gol bruciante di Bowen nonostante 17 tiri e 63% di possesso prima, l'incrocio di campionato con la Juventus e la rete avversaria della vittoria nonostante il dominio totale viola. Da lì Italiano ha sostanzialmente svoltato: sacrificio, compattezza, linee più strette, concedere meno e attaccare meglio, se serve sacrificando il tanto agognato bel gioco. La Fiorentina sa attendere, crea meno occasioni e corre minori rischi. Nei finali sono entrati spesso difensori in più per dare una linea a cinque e bloccare gli avversari. Il risultato è evidente: in 11 gare dopo la Juventus sono arrivate otto vittorie (tre di fila), due pari e una sola sconfitta.
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