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Pin e Buso: “Tanta attesa su Nico. Sarebbe una gioia anche per noi del ’90”

Niccolò Meoni
Niccolò Meoni Redattore 

Altri 2 protagonisti di quella maledetta finale, commentano così la sfida di Praga

Il Corriere Dello Sport oltre a Di Chiara e Battistini, ha intervistato altri 2 protagonisti della Fiorentina del 1990. Renato Buso, e Celeste Pin:

"Quando si parla di una finale - sono le parole dell’ex attaccante - bisogna mettere in conto tanti fattori che non sono soltanto quelli tecnici e tattici: in una sfida secca, un pizzico di fortuna, ad esempio, può spostare gli equilibri. Fermo restando che a fare la differenza sono i campioni: a Roma è stato Lautaro-Fiorentina 2-1 più che Inter-Fiorentina 2-1, per questo mi aspetto tanto da Nico Gonzalez. E, abitando a Firenze, so che se lo aspettano anche i tifosi viola che tornano a vivere una finale internazionale a distanza di trentatré anni dall’ultima volta: la vittoria della Conference se la meritano loro, la squadra di Italiano e la società. E sarebbe una piccola ricompensa anche per noi della Coppa Uefa 1990"

Pin: "Intanto sono contento di non trovare la Juventus in finale. Battute a parte, le sensazioni sono positive, perché negli ultimi mesi la Fiorentina si è ricompattata e ha fatto un percorso eccellente, sia in Italia che in Europa. La finale, banale ma ovvio, ha tutta una storia a sé, però la squadra di Italiano possiede le qualità per avere la meglio su un West Ham che mi aspetto “fisico”, che metta giù la testa e vada a duemila all’ora: sarà fondamentale colpire al momento giusto, evitando qualsiasi tipo di errore in difesa. Su chi punto? Su “Jack” Bonaventura. Con la sua conoscenza del calcio può essere l’asso nella manica».