Brekalo si perde spesso in un tocco in più rallentando la manovra e il sincronismo della sovrapposizione, Parisi stesso è guardingo e nella poca lucidità generale anche lui non si vede, come quando cestina un buon cross dalla sinistra verso la fine del primo tempo. La prima frazione si chiude con uno squillo - un bel traversone che non trova la deviazione giusta né di Nzola, né di Gonzalez - con un brutto spavento, quando Parisi si perde Caputo che segna il momentaneo 2-0, poi annullato per tocco di mano e con una buona chance vanificata da dentro l’area piccola. Il secondo tempo inizia sulla falsa riga del primo, ritmi bassi, pochi spunti, preoccupazione per Cambiaghi e automatismi da trovare con Sottil, chiamato a sostituire Brekalo, tra un lancio non dosato bene, una diagonale mancata e una sovrapposizione non premiata.
Calma e pazienza
—Insomma un incrocio non felice con la ex, come spesso accade quando si incontra la vecchia squadra, quella che ti ha scovato nelle categorie minori e ti ha lanciato nel calcio dei grandi. Una sfida che non cancella comunque l’ottimo avvio di stagione di Parisi, con però una macro premessa: le doti di Fabiano sono evidenti, cristalline, in prospettiva determinanti per un ciclo virtuoso con la Fiorentina. Tuttavia nel presente serve la calma e la pazienza di aspettare un giocatore anche nelle serate più normali, come quelle di ieri. Oscillare troppo tra euforia, come dopo Napoli, e depressione, come dopo una partita come quella contro l’Empoli sarebbe deleterio per un ragazzo del 2000 appena arrivato in una squadra che sogna in grande.
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