Diverso il sistema di riferimento: Palladino ha il suo credo nel 3- 4- 2- 1, mentre D’Aversa spesso in carriera si è focalizzato sul 4- 3- 3. Nessuno dei due però, è considerato un talebano dei moduli tanto che l’Empoli per caratteristiche della rosa sta giocando a tre dietro (con grandi risultati), mentre l’allenatore viola il primo successo lo ha ottenuto virando nel secondo tempo sul 4- 2- 3- 1, sistema utilizzato per mesi anche a Monza. Marcatura totalmente a uomo per Palladino, qualche differenza con il sistema di D’Aversa c’è. Più verticale l’ex Monza, più amante del palleggio il tecnico dell’Empoli. Tutto però, come detto, plasmabile a seconda del materiale a disposizione dell'ex tecnico del Lecce. Anche a livello di preparazione si parte da una base tosta per entrambi. Ma a detta dei protagonisti, pochi fanno faticare come Palladino, come dimostrano i chilometri percorsi durante ritiro ed allenamenti dai calciatori viola. La Fiorentina dovrà puntare forzatamente anche sul maggior valore tecnico dei propri interpreti, Gudmundsson su tutti, pronto alla prima da titolare in maglia viola.
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