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“Non un direttore generale, ma uno di noi”. La Fiesole saluta Barone

“Non un direttore generale, ma uno di noi”. La Fiesole saluta Barone - immagine 1
Applausi e cori che faticano a contenere una commozione che non si esaurirà qui, ma avrà riflessi lunghi e probabilmente avrà il suo culmine quando la Fiorentina tornerà a giocare al ’Franchi’
Redazione VN

«Non andiamo a salutare il direttore generale della Fiorentina, ma uno di noi». E’ il segnale urlato per i circa 500 ragazzi della Fiesole che ’armati’ di un lungo striscione iniziano la marcia dal ’loro’ stadio, il Curva Fiesole, per raggiungere la camera ardente di Joe Barone. Già, lo striscione in testa al corteo, che passo dopo passo diventa sempre più nutrito perché si aggiungono anche tifosi di ogni età arrivati al Viola Park per l’ultimo saluto. «Da fiorentino te ne sei andato... questo popolo ti sarà sempre grato», il testo che sintetizza come non si potrebbe meglio il pensiero dei tifosi non solo della curva. «Barone Joe, lo lo lo lo lo lo »...Cori, torce e fumogeni che fanno scoppiare in lacrime Camilla, la moglie di Barone, e i figli che attoniti davanti allo striscione e travolti da questa enorme ondata di affetto ringraziano tutti, tenendo stretto tra le mani il ritratto di Barone che la curva ha voluto regalare alla famiglia. Applausi e cori che faticano a contenere una commozione che non si esaurirà qui, ma avrà riflessi lunghi e probabilmente avrà il suo culmine quando la Fiorentina tornerà a giocare al ’Franchi’ alla ripresa del campionato dopo la pausa delle nazionali, il 30 marzo alle 20,45 contro il Milan.

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