Perché era il primo obiettivo della stagione, e centrarlo era troppo importante per star lì a questionare sul come. E poi in fondo, anche l’anno scorso col Twente c’era stato da soffrire. Al primo, determinante snodo della stagione, il mister non poteva che presentarsi con quella che almeno dal suo punto di vista, in questo momento, è la miglior Fiorentina possibile. Quella che, fatta eccezione per Kouame aveva già giocato anche la gara d’andata a Vienna e la stessa, per nove undicesimi, che aveva incantato a Marassi".
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