Nell'edizione odierna di Repubblica Firenze troviamo un approfondimento su Nico Gonzalez e sulla aspettative che ci sono su di lui a partire da questa stagione. Un calciatore capace di imporsi subito a Firenze nonostante lo stop dovuto al Covid che ne ha minato il rendimento. SI tratta in ogni caso di un calciatore di livello assoluto, uno che al fianco di mostri come Messi e Di Maria ha vinto la Copa America da protagonista. L’ex giocatore dello Stoccarda, cresciuto nell’Argentinos Juniors, è talento e passionalità. È estro, fantasia, senso di appartenenza e spirito da trascinatore. Dentro e fuori dal campo. Le grigliate a base di asado, il mate da condividere, la musica e il ritmo delle sue giocate. Uno dei punti di riferimento di Italiano, uno dei leader della squadra viola.
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Nico Gonzalez leader dentro e fuori. Ci si aspetta la consacrazione
E da un leader è lecito attendersi tanto. Così Italiano si aspetta assist e gol. Magari anche quella doppia cifra tanto rincorsa. Quarto nella classifica della passata stagione per numero di dribbling tentati (115) e settimo per il numero di quelli riusciti ( 57). Primo, in assoluto, per quantità di falli subiti nel corso del campionato: 97. Come dire: provate a prendermi e se ci riuscite l’unico modo che avete per togliermi il pallone è stendermi.
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E poi questo è l’anno dei Mondiali. A novembre Gonzalez si giocherà moltissimo delle sue ambizioni, con un’Argentina carica di aspettative e con quel genio di Lionel Messi che ha scoperto il gusto di vincere anche con la sua Nazionale. Una stagione, dunque, alla quale chiedere qualcosa in più, con la Fiorentina e di conseguenza con l’Argentina. Perché tutto passa dalla maglia viola, dal rendimento nel club. Dall’unione con Firenze: un binomio, quello tra Fiorentina e Argentina, che non può che evocare sussulti, sogni e adrenalina.
Italiano punta molto su di lui per garantire alla squadra reti e imprevedibilità
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