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Corriere dello Sport
Il Corriere dello Sport si sofferma sulle mosse di Italiano. Solo che c'è qualcosa che vale di più e per il quale vanno fatti tutti gli sforzi necessari. Ad esempio, i big in panchina all’inizio e se possibile per tutta la partita o, al massimo, dentro solo nella ripresa e per il minutaggio più ridotto che sia possibile: questa è stata la strategia adottata contro Salernitana e Sassuolo e che ha coinvolto in modi e forme differenti Bonaventura e Gonzalez, Beltran e Belotti, Biraghi e Arthur, ovvero gli stessi che oggi ci si aspetta di vedere protagonisti in parte subentrando se serve o per nulla, perché protagonisti sono chiamati ad esserlo tra tre giorni. Il “modello-Coppe” che si applica, insomma, con una versione di Fiorentina che dall’andata al ritorno sarà quasi in fotocopia (e il quasi purtroppo intanto è dovuto alla sicura assenza di Sottil causa infortunio), passando da una versione completamente modificata in campionato. Sarebbe stato così a cose “normali”, essendo quella con il Verona la partita numero 52 della squadra di Italiano dal debutto in stagione con il Genoa lo scorso 19 agosto, e figurarsi se non lo sarà adesso a settantadue ore dal secondo appuntamento più importante dell’anno: sì, secondo, e il primo sarebbe quello per la finale di Conference, ma per andare ad Atene ci vuole una Fiorentina perfetta nello spirito e nei muscoli, la cui costruzione comincia oggi pomeriggio al “Bentegodi”.
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