Su La Stampa, il giornalista Antonio Barillà scrive del tecnico della Juventus, Massimiliano Allegri e definisce azzardati, oltre che irriverenti, i paragoni con quella che chiama "la nouvelle vague del pallone", rappresentata da Vincenzo Italiano e Alessio Dionisi, allenatori di Fiorentina e Sassuolo. A seguire vi proponiamo un estratto dell'articolo:
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La Stampa
La Stampa: “Complimenti a Italiano, ma è irriverente paragonarlo ad Allegri”
Il commento di Antonio Barillà: "Accostamento irriverente per un tecnico che ha vinto sei scudetti e conquistato due finali di Champions"
Una bella soddisfazione per Massimiliano Allegri, tacciato di praticare un calcio paleolitico, a volte divertito e a volte seccato dal dibattito che ha acceso semplicemente esponendo le sue idee. Nessuno, pur comprendendo le difficoltà di ogni ricostruzione e il fardello aggiunto dei troppi infortuni, intende sottrarre il tecnico alla sua immancabile porzione di colpe, ma l’esagerazione di certi giudizi impone una riflessione profonda, suggerisce per lo meno indulgenza. (...) Troppo spesso sono stati tracciati paragoni con Vincenzo Italiano e Alessio Dionisi, simboli invece della nouvelle vague, dell’ottimizzazione tattica e del risultato attraverso il gioco. Entrambi meritano complimenti sinceri ed è facilissimo indicarli come predestinati della panchina, però il tecnico della Fiorentina è al secondo anno di Serie A e quello del Sassuolo s’è appena affacciato, perciò l’accostamento diventa irriverente per un allenatore che ha vinto sei scudetti e conquistato due finali di Champions League
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