La Nazione si sofferma nuovamente sulla gara di questa sera tra Fiorentina e West Ham. Un senso di responsabilità, dunque, ma non di oppressione perché il gruppo plasmato da Italiano nel lungo cammino di questa stagione – 60 partite con quella di oggi – ha capito quali sono i pregi, difetti e su come approcciare ad appuntamenti del genere. Lo ha capito a Roma, nella finale persa di Coppa Italia contro l’Inter, di poter stare alla tavola dei grandi (o delle grandi) senza per questo sentirsi un’intrusa. Anzi. Può sedersi a pieno titolo e con legittime aspirazioni di portare a casa un qualcosa che alla vigilia di questa stagione sembrava qualcosa di irraggiungibile. Una missione impossibile... appunto E invece con la cultura del lavoro e dell’applicazione la Fiorentina ha trovato piano piano le sue certezze, aspettando magari più del dovuto, i suoi interpreti principali; senza per questo perdere di vista la realtà fatta di lavoro e spirito di sacrificio. Spirito da ’Banda di Fratelli’, tanto per continuare sul terreno della filmografia; per scomodare in maniera del tutto irriverente la Compagnia Easy che dette l’assalto alla Normandia (ieri tra l’altro ricorreva l’anniversario numero 79 dello sbarco degli Alleati) e resse l’offensiva tedesca a Bastogne. Ma per spiegare che l’eventuale vittoria di questa Conference League avrebbe davvero qualcosa di eroico, sportivamente parlando.
La Nazione
La Fiorentina ha reso possibile l’impossibile. Oggi l’ultimo sforzo
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