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La Nazione
C’è stato una fase, nell’annata della Fiorentina, in cui gli impegni in Coppa d’Africa di gennaio e febbraio avrebbero dovuto rappresentare un momento spartiacque per due elementi dell’attacco viola, chiamati a rilanciarsi dopo una prima fase di stagione non esaltante. M’Bala Nzola e Christian Kouame hanno però scelto di gestire in modo opposto quello che per il continente africano è ritenuto un torneo di importanza vitale, superiore persino a ogni sfida col proprio club d’appartenenza. L’ivoriano ha scelto senza esitazioni di rispondere alla chiamata della Nazionale, con la quale è riuscito persino a vincere il torneo, mentre l’angolano ha deciso di rispedire al mittente la convocazione del ct Gonçalves. La preferenza di cuore fatta dall’ex Spezia, tuttavia, è servita a poco. L’apporto tecnico alla causa della Fiorentina è stato minimale: da gennaio ad oggi infatti il numero 18 ha collezionato appena due reti scendendo in campo 521’ (appena quattro sono state le gare giocate da titolare su tredici gettoni accumulati) e finendo - in virtù di ragioni che la società ha ricondotto a motivi personali - per non rientrare tra i convocati nelle ultime tre sfide dei viola. Diverso è stato invece l’apporto di Kouame, che pur costretto a fermarsi per un mese subito dopo gli impegni con la Costa d’Avorio - malaria - da dopo il suo ritorno in campo nel 2024 ha accumulato 406’, sublimando un buon momento di forma con la rete che domenica ha aperto le danze nel successo a Salerno e che ha interrotto un giugno da gol che, per Christian, durava dalla quarta giornata di campionato. Lo riporta la Nazione.
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