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GERMOGLI PH: 24 MAGGIO 2023 ROMA STADIO OLIMPICI FINALE DI COPPA ITALIA FIORENTINA VS INTER NELLA FOTO JOVIC
Sono quattro i giocatori in cerca di riscatto in casa Fiorentina. Come scrive La Repubblica, i profili di Quarta, Ikonè, Jovic e Barak sono da seguire con attenzione e dai quali attendersi, in vista della prossima stagione, un contributo all’altezza delle ambizioni di club e allenatore. Quattro storie così differenti tra loro, eppure accomunate dalla stessa voglia di tornare a essere protagonisti. Partiamo da Quarta, titolare quasi inamovibile per tutta la prima parte della scorsa stagione. Un difensore che ha alternato ottime prestazioni, di solidità e affidabilità, ad altre dove alcune disattenzioni sono state suo malgrado decisive. Tempismo e ricerca della verticalizzazione le sue armi migliori: in viola l’argentino è cresciuto ma non è mai riuscito in maniera netta a prendersi una maglia da titolare. La mancata convocazione da parte del ct Scaloni per il Mondiale in Qatar ha fatto malissimo al morale di un giocatore che adesso è chiamato a dimostrare di poter fare nuovamente parte di quel gruppo laureatosi campione del mondo. A caccia di un posto in nazionale da ritrovare anche Antonin Barak, escluso dal ct della Repubblica Ceca per gli impegni estivi a causa di un comportamento definito « non sempre corretto » da parte dell’ex Verona. Spiccate doti offensive, eroe della notte di Basilea, il tecnico viola ha spesso schierato Barak come uomo di raccordo tra centrocampo e attacco. La Fiorentina conta su di lui e la stagione che verrà dovrà essere quella dell’affermazione in viola. Occhi puntati poi su Ikonè. Attaccante esterno che abbina rapidità a imprevedibilità. Ma non certo la concretezza. Non è questa la sua arma migliore, nonostante Italiano e il suo staff ci stiano lavorando da più di un anno ormai. Giusto insistere, giusto pretendere da Ikonè maggiore incisività. E un pizzico di continuità in più sotto il profilo del rendimento. Infine Jovic. L’accordo contrattuale spinge il serbo a un altro anno in viola. Tredici gol e cinque assist alla sua prima annata alla corte di Italiano. Tra alti e bassi, minutaggio costante e qualche errore di troppo. Il rigore fallito contro la Juventus nelle prime giornate, le occasioni a Basilea e a Roma nella finale contro l’Inter, un pizzico di sfortuna che non aiuta mai. Ma il talento c’è. Tornasse vicino al periodo di massimo splendore, non così lontano nel tempo, potrebbe divenire determinante per le sorti di Italiano e della sua Fiorentina.
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