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Jack Bonaventura, l’intoccabile di Italiano: con l’Atalanta sfida al passato

Jack Bonaventura, l’intoccabile di Italiano: con l’Atalanta sfida al passato - immagine 1
Giacomo Bonaventura rappresenta veramente l'uomo in più della Fiorentina di Vincenzo Italiano. E con l'Atalanta è un ritorno al passato
Redazione VN

Fantasia, intelligenza tattica, duttilità. Impossibile, per un allenatore che si ritrova un giocatore con questo identikit, farne a meno. Storia di Giacomo Bonaventura, cresciuto nelle giovanili dell’Atalanta, con la quale ha esordito in Serie A. Quella di domani, ore 18 al Franchi, non sarà una gara come le altre per chi a Bergamo si è formato sia come calciatore che come uomo. Mezzala, interno, ala sinistra, trequartista, sotto punta, all’occorrenza laterale offensivo. Come scrive La Repubblica, trentaquattro anni e non sentirli per chi ha come obiettivo quello di tenersi su questi livelli fino ai 40. A Firenze “Jack” ha scoperto l’atto secondo della sua carriera. Iniziata proprio a Bergamo, nelle giovanili, per poi trovare l’esordio e la consacrazione prima del passaggio al Milan. Ovunque sia passato, ha lasciato giocate di qualità, gol e assist meraviglia. E una domanda alla quale è complicato trovare una risposta: perché il suo percorso in nazionale non ha mai trovato continuità? Prandelli prima, Conte poi, infine Mancini che all’inizio della sua avventura l’aveva anche convocato per le prime due gare della Nations League. E poi? Mistero.

L'uomo in più della Fiorentina

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Bonaventura fa la differenza. In campo è una certezza: basti pensare che la passata stagione ha collezionato la bellezza di 49 presenze (da titolare o da subentrato) su 60 gare in totale che la Fiorentina ha disputato. Per lui anche sette gol e sei assist. E la musica, nonostante l’avanzare dell’età, non è certo cambiata con il terzo atto di Vincenzo Italiano sulla panchina viola: cinque gare tra campionato e Conference finora, cinque da titolare (un gol e un assist) per un calciatore al quale è davvero difficile dire di no. Lo sa bene, Italiano, che conosce Jack fin dai tempi del Padova nella stagione 09/10, quando nella seconda parte si ritrovò quel giovane poco più che ragazzino in cerca di continuità. I due hanno giocato insieme per un breve periodo: Vincenzo in mezzo al campo, Giacomo un po’ ovunque. Il talento ha bisogno di spazio, di fiducia. Così è stato e a Firenze niente è cambiato. Bonaventura ha giocato nel centrocampo a tre con cui Italiano aveva inizialmente approcciato la sua avventura in viola. Ma anche come trequartista nel 4-2-3-1 attuale. Baricentro basso, intuizione e abilità nel leggere con anticipo le situazioni di gioco. Fondamentale in campo, prezioso nello spogliatoio.


Bisogno di rifiatare

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Il tecnico viola attende il recupero a pieno regime di Barak e il completamento dell’inserimento di Infantino per far rifiatare il suo numero cinque. Va gestito con grande attenzione, anche perché dal suo ritmo e dalle sue invenzioni dipendono buona parte delle sorti della Fiorentina in fase offensiva. È Bonaventura che fa girare il pallone, che lo lavora una volta arrivato dal centrocampo per poi consegnarlo agli uomini d’attacco. Ha nelle corde anche un buon tiro e spesso si inserisce in area avversaria alla ricerca del pallone giusto. Ma visti i tanti impegni, anche lui avrà bisogno di riposare. Non domani, chiaro. Troppo importante la sfida con l’Atalanta per la classifica e il morale di una squadra reduce da un pesante ko con l’Inter. Più probabilmente nel turno infrasettimanale che aprirà i gironi di Conference con la trasferta di giovedì a Genk. Ma niente è scontato, perché con un Jack in queste condizioni fisiche e mentali, e in attesa che gli altri interpreti del suo ruolo siano al top, è davvero complicato per qualsiasi allenatore farne a meno.

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