Non è una lezione di Italiano, magari una lezione per Italiano. Che affossa lo Spezia al Franchi - si legge sul Secolo XIX - facendolo adagiare sul fondo e spegnendo l'ardore di chi, ed erano oltre mille, con una speranza in cuore e veleno addosso, segue fino all'ultimo gli aquilotti. Tifosi che in fondo ignorano a lungo proprio Italiano. Si vede quello che poteva essere e non è. Lui alla guida ancora degli aquilotti, per costruire, e Saponara ancora un giocatore bianco, ma è solo calcio passato che non sarà mai più. A sentire gli applausi che gli regala il vecchio stadio fiorentino, magari penserà di aver avuto regione, così parrebbe. Il primo sguardo dell'uomo di Karlsruhe all'ingresso sul terreno di gioco, è, però al settore ospiti, poi lentamente va verso la panchina, Thiago gli viene incontro e c'è l'abbraccio regalato ai fotografi.
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Il Secolo XIX
Il Secolo XIX: Italiano soffre l’effetto Spezia. E il rigore non convince
Il quotidiano sul rigore fischiato a Gyasi: "L'unica cosa chiara nelle immagini è Milenkovic che stira la maglia"
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Si parte così, nella logica emozionale. Quella stessa che al 13'ti fa ricordare ed applaudire Davide Astori e c'è ancora sentimento in quell'aria da stadio. Vincenzino Italiano soffre la partita, è in maniera evidente contenuto, non urla livido paonazzo, non sbraita e non si agita, com'è solito fare. È l'effetto Spezia che lo narcotizza, c'è l'evidenza. Poi ineffabile ma non convincente, il Var destata tutti, con un rigore a chiamata per un mani in volo di Gyasi, quando l'unica cosa chiara nelle immagini è Milenkovic che stira la maglia dell'attaccante aquilotto, fino a stenderla. Disse qualcuno che Italiano è tecnico bravo fortunato; così è ancora, anzi forse ancor più l'uno e l'altro.
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