Al San Raffaele, una «cittadella» sorta nel 1971 sul confine tra Milano e Segrate, Joe Barone sta vivendo momenti difficilissimi. Una macchina ad alta tecnologia supporta il cuore del d.g. della Fiorentina. La preoccupazione per le sue condizioni trapela dalla discrezione di medici e infermieri, abituati a doversi occupare di pazienti celebri. Negli ampi giardini abbracciati dalle alte torri dell’ospedale — che ricordano appunto le ali di un angelo — non è raro incontrare giornalisti e fotografi accampati per ore, in attesa di intercettare qualche volto noto del mondo della tv, dello spettacolo o dello sport che ha deciso di affidarsi all’esperienza degli specialisti del 'San Raffa'".
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Tra i tanti pazienti vip, è impossibile non citare Silvio Berlusconi. Il San Raffaele si lega indissolubilmente all’ex premier a partire dalla sua collocazione. Viene costruito a ridosso delle aree in cui la Edilnord di Berlusconi negli anni Settanta realizza il quartiere di Milano 2. E da quel momento il fondatore di Mediaset si affida al personale sanitario di via Olgettina per le tante battaglie che dovrà affrontare: l’uveite, la sostituzione della valvola aortica, la leucemia. E qui, il 12 giugno del 2023, muore. Un percorso in cui è sempre seguito da Alberto Zangrillo, suo medico personale ma anche direttore della terapia intensiva cardiochirurgica dove è ricoverato Barone".
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