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Un percorso lunghissimo, iniziato il 18 agosto, che in questi 10 mesi ha portato la Fiorentina a giro per l’Europa per poi farla arrivare all’Eden Arena di Praga. Si può riassumere così la Conference League viola, la competizione che ha sancito il ritorno in Europa della Fiorentina dopo 6 anni di digiuno. Un percorso che, al di là del risultato di stasera, verrà ricordato. 16 partite giocate: 11 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte. Ci sono state anche delle cadute ma la squadra di Italiano è riuscita a rimediare, guadagnandosi la possibilità di giocare la finale contro gli Hammers. Lo spareggio col Twente è stato molto impegnativo: 2-1 al Franchi e 0-0 in Olanda, con la parata decisiva di Terracciano nei minuti di recupero. Il girone è iniziato mae col pari casalingo contro il Riga e soprattutto la sconfitta di Basaksehir, il punto più basso del cammino europeo. Ma dopo quella figuraccia è scattato qualcosa e la Fiorentina ha messo il turbo, ottenendo 9 vittorie consecutive. Un filotto splendido che prima ha permesso ai viola di superare il girone e poi ha causato l’eliminazione dal torneo di Braga e Sivasspor. Nei quarti i 3 gol del Lech Poznan al Franchi hanno spaventato tutti ma Sottil e Castrovilli hanno rimesso le cose a posto. In semifinale il Basilea è riuscito a vincere a Firenze ma poi, al ritorno, la Fiorentina si è dimostrata superiore e con il gol di Barak nei supplementari ha messo il sigillo sulla qualificazione. Ad agosto la finale di Praga rappresentava un sogno, oggi invece è la realtà. Lo sottolinea La Nazione.