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La Nazione
Piero, figlio di Kurt Hamrin, è stato intervistato dalla Nazione per commentare la somiglianza calcistica di Albert Gudmundsson con suo padre. Ecco le sue parole:
Credo che ad Albert debba far piacere un paragone del genere, così come ha fatto felice me. Quando Gudmundsson è entrato io e mia moglie non ci siamo detti nulla ma entrambi abbiamo avuto la stessa sensazione. E cioè che ci fosse una qualche somiglianza tra Albert e papà. Mi riferisco ai movimenti in campo, semplici e senza finte, e alla conformazione fisica. Mio padre aveva un bel “sederotto“ e cosce scolpite come quelle dell’islandese, tratti fisici che non gli hanno mai impedito di muoversi in velocità. E i calzettoni? Chissà che quel look non se lo sia studiato (ride, ndr). Mi ha sorpreso questa scelta: non si usa più portare i calzettoni abbassati. Ma in effetti anche quello era un tratto tipico che rendeva speciale il grande Kurt». Gudmundsson il nuovo "Uccellino"? Spero che resti un nomignolo unico nella storia viola. Quella di ribattezzarlo così fu un’intuizione di un collega del vostro giornale, Pegolotti, che intravide in papà un modo di correre simile al volo d’uccello. Confido che Albert possa guadagnarsene un altro altrettanto famoso. Firenze può amare Gud come ha amato Hamrin? Le bandiere non esistono più e il fatto che Albert sia del ’97 mi fa pensare che sarà dura che riesca a stare nove anni in viola come papà. Però mai dire mai: spero che faccia almeno quattro anni al top e ci faccia rimpiangere di essere arrivato con un po’ di ritardo
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