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Il curioso caso di Michael Kayode: dalle sirene di mercato alla panchina

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Michael Kayode è il secondo calciatore con più valore della rosa della Fiorentina, ma anche quello che ha giocato meno con Palladino
Redazione VN

È il secondo calciatore viola con più valore, ma anche quello che ha giocato meno. L'identikit tracciato dal Corriere Fiorentino porta dritti a Michael Kayode. Il giovane difensore viola, infatti, è il secondo per valore di mercato nella rosa della Fiorentina (dati Transfermarkt). E al contempo ultimo per minutaggio tra quelli in rosa fin dall’esordio contro il Parma e rimasti in viola dopo il gong del calciomercato. Un paradosso che affonda le proprie radici nei 13 mesi sulle montagne russe, che il classe 2004 ha fin qui vissuto con la maglia viola. Tutto ha avuto inizio il 19 agosto 2023, quando il fresco campione d’Europa con la Nazionale U19 si è ritrovato insospettabilmente titolare e poi protagonista nella prima di campionato contro il Genoa. Alla fine del suo primo anno con i grandi, con i suoi 2.902 minuti il nativo di Borgomanero è risultato l’ottavo giocatore più impiegato da Vincenzo Italiano.

Il paradosso

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L’estate di Kayode poi è stata caratterizzata da alcuni rumors di mercato, sempre più insistenti. «Lui neanche lo sa, ma di offerte ne ha avute, più di una. Personalmente ho anche pensato di cederlo, ma il presidente non l’avrebbe mai fatto e non ho avuto neanche il coraggio di chiederglielo. Per Kayode c’era anche un top club» - la spiegazione del d.s. Daniele Pradè in merito. E allora l’idiosincrasia sta tutta qui, nel modo in cui la Fiorentina ha detto no alle avance della Premier (c’era anche il Tottenham) per il proprio astro nascente salvo poi ritrovarselo, dopo un mese di gare ufficiali, con appena 99 minuti a disposizione, divisi in tre partite. C'è curiosità - si legge nel pezzo - in vista delle prossime uscite. Non solo legata alle eventuali variazioni tattiche di Palladino, ma anche alle scelte che il tecnico viola prenderà per il classe 2004. Centrale di destra nella difesa a tre, terzino destro in un’eventuale difesa a quattro oppure a tutta fascia? Non possono bastare pochi minuti per riporre nel dimenticatoio uno dei più grandi prospetti della rosa della Fiorentina. Riprendere in mano il suo percorso di crescita è una missione che coinvolge tutti, per il bene di tutti: giocatore, allenatore e società.

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