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Il CT racconta Kayode: “Potrebbe fare decathlon. La serenità il suo segreto”

Il CT racconta Kayode: “Potrebbe fare decathlon. La serenità il suo segreto” - immagine 1
Il CT della Nazionale Under 19 racconta Michael Kayode, che dall'ultima convocazione in azzurro ha decisamente bruciato le tappe
Redazione VN

Sulle pagine del Corriere Dello Sport oggi in edicola troviamo una bella intervista ad Alberto Bollini, CT della Nazionale U19 azzurra e profondo conoscitore di Michael Kayode. L'allenatore ha visto ovviamente bene da vicino il terzino viola per averlo allenato anche nell'ultimo Mondiale: il suo gol ha infatti consegnato agli Azzurrini il titolo europeo in finale contro il Portogallo. E la crescita è sotto gli occhi di tutti: detto che la Nazionale "fa bene", Bollini sottolinea anche il grande percorso di crescita del ragazzo, passato sotto la guida di Aquilani e poi "prestato" con profitto all'Italia.

Straripante

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Fra le principali caratteristiche, il CT sottolinea la fisicità, ma non solo: "Potrebbe essere un decatleta, ha forza, resistenza e velocità. La Nazionale gli ha fatto bene, doveva ottimizzare il suo percorso psicofisico e gli ha dato grande visibilità" spiega. Kayode sa anche essere disponibile e solare, oltre che adattarsi alle scelte divenute importanti per il CT anche nel corso dell'ultimo torneo. Con Spagna e Portogallo il giocatore ha ricoperto il ruolo di ala destra, dando maggiore pressione e facendo valere il suo fisico. "La sua serenità genera intraprendenza. A ogni convocazione lo vedo migliorato: non mi stupiscono la sua personalità e il suo carattere, sta bruciando le tappe".


Che grinta

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Infine, Bollini racconta un altro paio di aneddoti sul ragazzo: dal compleanno passato in ritiro con la canzone Cabriolet Panorama trasformata in "Kayode Panorama" come un tormentone fino al non levarsi mai la medaglia dal collo nella preparazione estiva al Viola Park i primi giorni dopo la finale. Una soddisfazione ulteriore per il tecnico, che sottolinea l'importanza della Nazionale e il grande lavoro che sta dietro alla felicità di vestire quella maglia, visto che pure un altro viola come Amatucci si è già distinto. "Siamo sulla strada buona sia come risultati che come prestazioni" conclude. Non c'è che da augurarselo.

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