In casa Fiorentina tiene banco la questione Artemio Franchi, con la società viola che ha fatto ricorso contro il Comune di Firenze. In caso di sospensione dei lavori e di mancata ristrutturazione del Franchi, lo stadio - scrive Repubblica Firenze - potrebbe avere nei prossimi anni problemi di agibilità dovuti allo stato del cemento armato. Il botta e risposta tra Fiorentina e Comune si arricchisce di una nuova puntata e, dopo il ricorso al giudice civile presentato dalla società viola per chiedere lo stop ai cantieri, emergono ulteriori dettagli.
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“Il cemento può cedere”: rischio agibilità in caso di stop ai lavori al Franchi
Premessa, allo stato attuale non ci sono problemi di agibilità per la prossima stagione: ogni anno vengono fatti interventi ed attività di continuo monitoraggio, anche sismico e in vista dell’annata 2024- 2025 prima di agosto è programmata una nuova verifica approfondita della copertura Nervi. Tuttavia, fanno sapere i tecnici di Palazzo Vecchio, "se non si proseguirà con il restauro e gli interventi di verifica, dove il restauro non è completato potrebbero esserci situazioni di criticità che potrebbero condurre all’inagibilità dello stadio". Uno scenario cupo, strettamente connesso al restyling: per quanto infatti l’attenzione mediatica, dei tifosi e della società è rivolta alla copertura, alla creazione di nuove curve e al concetto di stadio moderno, gran parte dei 150 milioni dei finanziamenti presenti, ottenuti nella tranche del Pnrr destinato alla cultura, dovranno essere investiti proprio nel restauro e nella conservazione dell’impianto del Nervi. Una parte che, nel progetto di Arup, toccherà allo studio Cupelloni.
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