Rocco Commisso è diventato proprietario della Fiorentina nel giugno del 2019, in pieno mercato. Il saldo della prima campagna acquisti, - scrive La Gazzetta dello Sport - è stato più o meno in pari, ma gli arrivi “pesanti” sono stati a costo quasi zero. I grandi nomi che vestirono il viola (Ribery, Boateng) costarono quasi niente, mentre le cessioni dell’estate 2019 hanno privato il gruppo di Veretout e di Simeone. La sessione invernale della stagione 2019-20 è quella nella quale il club spende di più (Amrabat, Duncan, Kouamé), a fronte di incassi praticamente nulli. Nella stagione seguente c’è un solo grande affare: la cessione di Chiesa alla Juve per 60 milioni complessivi (prestito biennale più l’acquisto definitivo). Tanti sono gli svincolati in entrata (Callejon, Bonaventura, Borja Valero) e i prestiti in uscita (Saponara e Lirola, poi ceduto per 13 milioni).
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Il bilancio di Commisso: il saldo economico segna un attivo di 59M
Commisso è in sella dal giugno 2019, anni nei quali il bilancio tra entrate e uscite del calciomercato viola è in netto favore
Un grande colpo arriva nell’estate del 2021: Nico Gonzalez (23,5 milioni: il più caro acquisto nella storia della Fiorentina). E anche l’arrivo di Ikoné si inquadra bene nel disegno tattico di Italiano. Poi, però, viene ceduto Vlahovic. Il saldo totale citato dalla Rosea indica un attivo di oltre 59 milioni. Frutto di cessioni dal valore di 227 milioni, a fronte di acquisti per 168.
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