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La Nazione
Il 3-5-2 è una soluzione per la Fiorentina. Senza Nico, pur partendo sempre con il medesimo atteggiamento, è stato più libero di cambiare in corsa, proponendo una difesa a 3, con Milenkovic, centrale (lo fa anche in nazionale) insieme ai due esterni di corsa e copertura come Quarta e Ranieri. Con il primo pronto a scambiarsi dalla sua parte con Kayode che ha caratteristiche che lo portano a fare tutta la fascia, coprendo anche le avanzate, stringendo al centro però, dell’argentino. Accade meno sulla fascia opposta, con Biraghi che sulla linea dei 5 arriva meglio sul fondo, coprendo anche Ranieri nei suoi più rari (ma preziosi affondi) affondi. Nel mezzo, tra Kayode e Biraghi centrocampo di fosforo e geometrie. Bonaventura la posizione e l’interpretazione le trova da solo, considerato il suo talento e intelligenza. Arthur (o Maxime Lopez) dirige l’orchestra al centro, mentre Duncan (o Mandragora) sono gli uomini di gamba e interdizione. Atteggiamento, e qui veniamo al tema al centro di queste ultime giornate, che si riflette sulla scelta offensiva. Nzola e Beltran hanno caratteristiche fisiche e tecniche ben assortite e il loro utilizzo insieme, in questo sistema di gioco non è eresia. Anzi. E Italiano non ha certo improvvisato. Ha provato convinto che anche questa sia un’arma in più. Lo riporta La Nazione.
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