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Hellas Verona-Fiorentina, storia di un gemellaggio vero: alle 12 la grande festa

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Un amore vero, un rapporto di fratellanza forte ed eterno. Hellas Verona-Fiorentina è la storia di un gemellaggio che fa la differenza
Redazione VN

Una «scamionà de birre» e poi tutti insieme sugli spalti del Bentegodi. Oggi, alle 12, i tifosi di Hellas Verona e Fiorentina si incontreranno sotto la Curva Sud per fare festa insieme. D’altronde le due tifoserie sono legate da un gemellaggio tra i più duraturi tra quelli che si possono annoverare nelle curve italiane. E pensare che non è sempre stato così, anzi. Prima del gemellaggio siglato nella stagione 1975/76 viola e butei si erano scontrati più volte. Rivalità che non aveva motivi precisi e no, non era legata a motivazioni politiche con i veronesi, da sempre dichiaratamente di destra, e con i fiorentini già decisi a non far entrare la politica in curva, ma con la maggioranza dei singoli allora evidentemente schierati a sinistra. I rapporti tra gli Ultras Viola e Brigate Gialloblù erano in quegli anni tesissimi fino a quando, nel 1975, un accordo tra i leader stabilì un patto di non belligeranza. E no, anche in questo caso non fu per l’intervento di Stefano Biagini, conosciuto a tutti come il Pompa, che secondo la leggenda nel 1976 entrò nella curva veronese con un motorino, colpendo positivamente gli ultras del Verona. «Purtroppo questi racconti vengono distorti col tempo, probabilmente anche a causa dei social» spiega Piero Papini, degli UV73 e autore del libro «La Fiesole al tempo degli Ultras 1973 - 1983». Pescando dai suoi ricordi, Piero racconta come tutto è cominciato da un Vicenza-Fiorentina del 1973/74. «Il primo contatto tra veronesi e fiorentini avvenne in questa partita. Quella tra Verona e Vicenza è una rivalità storica, e in quell’occasione alcuni componenti dell’allora Brigate Gialloblu vennero tra i tifosi viola, un po’ perché incuriositi dal nostro tifo un po’ per dare mano per eventuali scontri». Da quel momento nacque la simpatia. «Da parte nostra c’era un’ammirazione perché erano fuori dagli schemi e passionali. Loro invece ci guardavano in maniera interessata, grazie anche a personaggi come il Pompa e il Pampa». Da quegli anni in poi sono state numerose le manifestazioni di vicinanza tra le due tifoserie, come quando la Fiesole si colorò di gialloblu per onorare lo scioglimento delle Brigate Gialloblu dopo 20 anni dalla fondazione. Lo riporta la Nazione.

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