Secondo Vilhjálmur, la motivazione della sentenza è lunga più di venti pagine e all’interno viene specificato che la testimonianza di Gudmundsson è stata ritenuta credibile al contrario di quanto affermato dalla donna che lo ha denunciato. Alcuni tratti del racconto dell’accusa, infatti, sarebbero incongruenti con le altre testimonianze raccolte. Tra quelle a sostegno di Gudmundsson, anche amici stretti e una ex compagna. In caso di appello, che spetta all’accusa, la sentenza definitiva slitterebbe a non prima di giugno prossimo.
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