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Repubblica
La delusione di Lecce è ancora lì, palpabile, presente e più pesante che mai. Repubblica oggi in edicola analizza la brutta figura della Fiorentina ripartendo dal linguaggio del corpo di Italiano, fin troppo eloquente: incredulo, mani in tasca e sguardo basso. La sua squadra sta affondando, i risultati di un mese fa sono un lontano ricordo, il quarto posto pure. E allora si ripensa al mercato e alla fine del girone di andata, con i viola quarti da soli pur senza Nico Gonzalez ai box, l'opportunità di concedersi migliorie nella sessione invernale. Italiano era riuscito a dare un'identità al gruppo, con uno spogliatoio affiatato e convinto di spingersi oltre i limiti, con il sogno Champions in testa. Era una Fiorentina concreta, che i risultati li faceva, anche a costo di sacrificare il bel gioco.
Ma la società non ha saputo raccogliere il segnale arrivato dal campo, dando a Italiano acquisti mirati: Faraoni e Belotti gli unici due arrivi, sulla carta giusti, ma è mancato quell'esterno che il tecnico tanto chiedeva da mesi e di cui ha parlato anche dopo Lecce. Nel 4-2-3-1 e simili a sinistra ha giocato Kouamé, poi Brekalo (ceduto), quindi pure Bonaventura e Nzola. Ora, i segnali arrivati dal Via Del Mare non incoraggiano. Italiano può ora lavorare su un sistema di gioco con variante due punte, ma prima dovrà risollevare ancora lo spirito di un gruppo che sembra venire meno.
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