Il tecnico ricorda l'ormai famoso episodio di Firenze con Chiesa, che ha dato il via a un'escalation anche negli anni successivi poco edificante: "La simulazione eclatante, il giocatore che si tuffa senza essere stato nemmeno toccato mi fa incazzare di brutto. Questo è barare, il simulatore bara. Le mie non furono proteste contro la persona" ha spiegato.
Zaniolo
—Quindi, un pensiero anche su Zaniolo, strappato alla concorrenza anche della Fiorentina. Con tanto di retroscena: "Un giorno telefona Borriello e mi fa: “Mister, ho un giocatore che vuole venire da lei, uno forte, una bestia”. E io: Marco, chi è? “Zaniolo”. Bravo, mi piace. Ne ho parlato con D’Amico, poi con Percassi, questo ragazzo mi interessa, ed è arrivato".
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