Così ha ammesso il direttore sportivo nel classico gioco delle parti. Tradotto: la Fiorentina non mette sul mercato Nico ma se il giocatore dovesse manifestare la voglia di cambiare aria e arrivasse un’offerta importante, da 40 milioni in su, potrebbe partire. Del resto il ventaglio di plusvalenze possibili per autofinanziare il mercato si riduce a pochi giocatori e Nico rappresenta sicuramente il primo della lista, per valutazione, status e peso specifico. Potrebbe essere un sacrificio necessario, insomma. Il mercato intorno all’argentino c’è. Nella testa dei dirigenti Gonzalez è importante, ha qualità, ma porta con sé tutta una serie di riflessioni che dopo tre anni devono essere effettuate. A livello realizzativo i numeri sono buoni. L’argentino ha realizzato 38 gol in 125 partite in 3 anni, ma a non convincere pienamente è la tendenza all’infortunio. E poi c’è il rapporto con la piazza: nel comunicato post sconfitta con l’Olympiacos la Curva Fiesole aveva parlato di:
Alcuni giocatori che con un atteggiamento indegno sono complici del fallimento, dimostrando di essere uomini senza palle e senza alcun rispetto per una città e per il suo popolo.
Nel mirino c’era proprio Nico Gonzalez, non apprezzato dagli ultras per come aveva preparato la finale extra campo, cosa poi ribadita nella contestazione di Bergamo in occasione dell’ultima partita di campionato. Il calciatore fino ad adesso ha sempre considerato Firenze una piazza giusta e si è sempre detto contento di rimanere alla Fiorentina, chissà se però alla luce degli ultimi eventi qualcosa potrebbe cambiare, facendo maturare nella sua testa altre scelte. Altrimenti al rientro dalle vacanze dovrà riconquistarsi a suon di gol e prestazioni tutto l’ambiente del tifo. Lo riporta la Repubblica.
© RIPRODUZIONE RISERVATA