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Frey: “Il mio contratto lo chiuse un bambino di 5 anni. Corvino voleva multarmi”

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L'ex portierone della Fiorentina Sebastien Frey si racconta in autobiografia densa di aneddoti sulla sua carriera e sull'esperienza a Firenze. La Repubblica riporta un'anteprima del libro ed alcune dichiarazioni del giocatore.
Redazione VN

La Repubblica riporta oggi delle dichiarazioni dell'ex portiere della Fiorentina Sebastien Frey, tratte dalla sua nuova autobiografia. Il quotidiano, comincia raccontando l'inizio di carriera del francese all'Inter, dove il portiere fu protagonista di un aneddoto con l'ex allenatore viola Paulo Sousa: "una volta in un allenamento con l’Inter mi bloccai la schiena e andai nello spogliatoio per farmi curare. Poi arrivò Paulo Sousa, i lettini erano tutti occupati e lui mi fece scendere dal mio. Avevo un dolore fortissimo, però mi costrinse a sedermi su una sedia". Nell'articolo, chiaramente, anche degli episodi dell'esperienza a Firenze del francese: "Fu il figlio di Diego Della Valle a chiudere il contratto. Aveva cinque anni e disse al padre: in porta voglio solo Frey. Era un bel progetto, ero entusiasta e per venire alla Fiorentina rinunciai a un milione di ingaggio".

Sugli infortuni

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Arrivarono però anche i primi stop. In uno scontro con Zalayeta, infatti, Frey rimediò un brutto infortunio. Vari consulti, poi la decisione di farsi operare a Strasburgo. Un intervento difficile e lunghissimo. "Rimasi quattro ore in sala operatoria, per ricostruire il ginocchio mi dovettero staccare la rotula e riattaccarla". Come scrive il quotidiano, lo chiamarono in tanti dopo l'intervento, ma non Zalayeta, con la Fiorentina che nonostante l’infortunio riscattò il suo cartellino, anche se il francese entrò in un cono d’ombra a causa di quello stop da cui l’hanno aiutato ad uscire Roberto Baggio e il buddismo.


Sulla Fiorentina e gli scontri con Corvino

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Frey che ribadì anche al suo procuratore Giovanni Branchini la volontà di rimanere in viola. "Con Giovanni fui molto chiaro, dalla Fiorentina non me ne vado. Alla fortuna devi andare incontro e io sentivo che a Firenze avevo saldato il conto". Anche se l'ex ds gigliato Pantaleo Corvino proprio non ne voleva sapere di quel portiere così talentuoso e forse un po’ ingombrante. "Mentre eravamo in ritiro mi arrivò un fax, aveva chiesto alla Lega una multa di 99.000 euro perché diceva che ero arrivato in ritiro sovrappeso".

Sull'amore per Firenze e sull'esperienza della malattia

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Il giornale riporta anche le parole di amore per i gigliati di Sebastien: "Ho sempre pensato che avrei chiuso a Firenze la mia carriera, sognavo di diventare una bandiera come Antognoni" - oltre alle dichiarazioni sull'esperienza del virus che minacciò seriamente l'incolumità del francese, il quale aveva fatto addirittura testamento dal notaio - "Ho iniziato a sconfiggere il virus quando ho detto a me stesso che potevo farcela".

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