Le quattro opzioni sul tavolo per completare i lavori
Il Corriere Fiorentino si chiede cosa succederà ora dopo che il Tar del Lazio ha rigettato il ricorso del Comune di Firenze sul finanziamento da 55 milioni di euro che sarebbero dovuti servire a ristrutturare il Franchi. Ecco quanto si legge sul quotidiano:
"Di certo, in questa storia intricata, c’è che sarà difficile pensare a una sentenza del Consiglio di Stato prima delle elezioni. E anche per questo, la patata bollente del Franchi, è destinata a finire in mano al prossimo sindaco. Le alternative per evitare una ristrutturazione monca, sono sostanzialmente due: l’extrema ratio è quella di aprire dei mutui (Cassa depositi e prestiti, Credito sportivo, Banca europea per gli investimenti), anche se in questo caso si dovrà tener conto che una Pubblica amministrazione non può accendere prestiti in misura illimitata (per il 2024 il Comune si è già impegnato con le tramvie), ma deve rispettare le regole per l’indebitamento degli enti territoriali. L’altra pista riguarda il supporto dei privati e il cosiddetto naming rights del nuovo Franchi (cioé battezzarlo col nome di una grande azienda finanziatrice che riceverebbe la conseguente pubblicità).