La mossa di Palazzo Vecchio sul restyling del Franchi
Repubblica Firenze si concentra sul restyling dell'Artemio Franchi. Il direttore generale di Palazzo Vecchio, Giacomo Parenti ha firmato nei giorni scorsi la determina con cui autorizza una contrattazione con il raggruppamento già vincitore del concorso internazionale ( Arup- Mario Cucinella- Cupelloni Architettura Srl, Schinelli e Inpro srl) per ottenere entro il 30 settembre un progetto esecutivo rivisto di ristrutturazione del Franchi “ lotto B”. Non un progetto da 212 milioni come quello che avrebbe dovuto nascere dalla prima gara andata deserta ma un disegno “ ristretto”, da 127 milioni di euro. Esattamente quelli che sono cioè nelle disponibilità del Comune, frutto non del Pnrr su cui si è abbattuta la scure europea ma del Pnc, cioè il “ Piano nazionale complementare”. Sulla base di questo lavoro il Comune poi in ottobre ribandirà una nuova gara d’appalto a caccia di una ditta da dicembre. Se non la trovasse, è pronto anche ad applicare la norma nella parte in cui consente una trattativa diretta con un privato per l’affidamento lavori.
Novità alle porte
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Da qui all’autunno, tuttavia, novità dovrebbero esserci anche sui 55 milioni per ora sfumati, 73 con rivalutazioni e oneri: il dialogo “tecnico” tra Palazzo Vecchio e il governo sulla possibilità di una partita di giro sono definiti « positivi » da chi conosce i dettagli del negoziato, c’è intesa sul fatto che quei denari non possano essere dati al progetto stadio per il veto Ue ma si cercano ancora altri lavori oggi finanziati con mutui da pagare con soldi statali per permettere poi al Comune di spostare i mutui sul Franchi. Quali? Forse progetti sportivi in periferia, o l’area verde intorno al Franchi. Ma l’intesa politica tra Roma e Firenze ancora non spunta.