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Corriere dello Sport
Alessandro Barbano, sulle pagine del Corriere dello Sport, giudica la prestazione della Fiorentina esaltandola, ma criticandone il reparto offensivo:
La Fiorentina, dicevamo, non è l’Empoli. Ma una squadra che fa il calcio più globale e moderno che si vede in giro: perché declina il palleggio in verticalità, e lo fa con una velocità che non è solo una qualità dei singoli, ma la virtù di un gruppo che ha assimilato una varietà di schemi offensivi e li applica a memoria. Non basta. Perché davanti i viola sono spuntati. Nzola sta a Lautaro come un cavallo sta a un ronzino. Quanto a Beltran e Ikonè, che pure si fanno in quattro per smarcarsi e per smarcare, il loro rapporto con la porta è abitualmente conflittuale. Contro una difesa come quella dell’Inter, che ha preso solo 10 gol in 21 partite di campionato, il conflitto diventa idiosincrasia. La porta gli attaccanti viola non la vedono quasi mai, e quando pure gli accade di vederla, sono in ritardo. Il centravanti angolano si libera al tiro più volte, sfruttando la sua prestanza fisica nel proteggere il pallone, ma si fa murare sempre, per quel difetto di cattiveria che fa di un attaccante un vero bomber
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