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Corriere Fiorentino
Nella gara di ieri è uscito ancora una volta un vecchio mantra di Italiano: la Fiorentina diventa vulnerabile se abbassa il ritmo. E nel secondo tempo è successo eccome. Sarà Italiano a individuare e poi spiegarne il motivo, di certo non è facile gestire quattro partite già nelle prime due settimane ufficiali, con l’andata e il ritorno del playoff di Conference intervallati dalle prime due di Serie A. Un po’ come iniziare una corsa in bicicletta direttamente a metà salita. Prima dell’assalto finale della girandola di cambi di Italiano, erano diversi i giocatori ad aver accusato un po’ di stanchezza, da Arthur, quello che detta i tempi nella squadra, a Bonaventura e Nico Gonzalez. Tutti e tre avevano giocato da titolari anche contro Genoa e Rapid Vienna (e giovedì saranno di nuovo imprescindibili). Nico, dei tre, è quello che ha retto meglio, considerando pure che Arthur non veniva impiegato così tanto ormai da un paio d’anni. È lui che si è fatto togliere la palla da Rafia che poi ha segnato l’1-1 con un bellissimo tiro. Un gol che ha dato ancora più fiducia a un Lecce galvanizzato nella ripresa, anche grazie ai cambi di D’Aversa. Al contrario, la Fiorentina ha perso incisività e controllo con il passare dei minuti, con il centrocampo che all’aumentare della stanchezza è riuscito a fare sempre meno filtro. Lo riporta il Corriere Fiorentino.
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