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Le valigie sono pronte, forse non erano state mai disfatte da quella maledetta notte di Praga. Quando la Fiorentina aveva accarezzato il sogno di alzare un trofeo europeo dopo tanti anni. C’era andata davvero vicina, la squadra di Vincenzo Italiano. Cosi scrive La Repubblica, raccontando di quella botta dolorosa, acutizzata dalla sensazione di aver riacciuffato la sfida e di averla indirizzata sulla strada giusta. Con la sentenza Uefa, che ha escluso la Juventus dalle competizioni europee per un anno ( con relativa multa fino a 20 milioni di euro), è arrivata la notizia che tutta la Fiorentina si attendeva. L’ottavo posto in campionato, conquistato in mezzo a due finali, vale il ritorno in Conference. Tra una settimana il sorteggio degli spareggi, andata il 24 agosto e ritorno sette giorni dopo. E il presidente Commisso è atteso a Firenze prima della gara di andata. La ferita è rimasta viva per i giocatori per molte settimane. Non è stato facile voltare pagina, metabolizzare, comprendere. Igor ha salutato, Amrabat attende lo scoccare dell’offerta giusta, altri hanno chiuso il loro cerchio. Ma Italiano è rimasto e la società sta facendo di tutto, sul mercato, per accontentare le richieste del tecnico. Oltre a Sabiri, preso già a gennaio, sono arrivati Parisi e Arthur. Due giocatori, questi ultimi, sui quali Italiano ha puntato e che nell’uscita con la Stella Rossa (entrati nella ripresa dopo un primo tempo shock), hanno mostrato tutta la loro voglia di impattare e decidere. Entusiasmo e freschezza.