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La Nazione
Benedetto Ferrara, sulle pagine della Nazione, commenta gli episodi di dialogo tra Italiano e i tifosi che si trovano dietro la panchina della Fiorentina:
L’ultima discussione l’ha avuta con un signore che bubava su un errore di Nzola. Il tecnico, garra a parte, non è che si arrabbia o chissà cosa, lui risponde come se si trattasse a una conferenza stampa al Bar Marisa. “Se non sbagliasse qualche pallone giocherebbe nel Barcellona”. Firenze gli è entrata dentro. Come dargli torto? A pensarci bene pure questa relazione molto teatrale potrebbe diventare una serie tv. E i dialoghi potrebbero oltrepassare moduli, scelte tecniche e errori dei singoli. O approfondirli. Tipo: “Metti due punte”. Risposta: “Scusi ma se metto le due punte cosa me ne faccio di tutti quegli esterni?”. Oppure ancora più in là: “Bellina quella tuta anni novanta, quanto costa?”. “Non lo so, vada sul sito a vedere. A me la danno gratis”. “Ma dove posteggiamo al Viola Park”. “Zitto che si fa gol”. Ecco, l’adrenalina e la panchina sistemata praticamente tra la gente ha anche questi effetti. Poi però anche gli abbracci diventano collettivi, per non dire la corsa sotto la curva, quella che ai tifosi più vintage ha ricordato molto Malesani. Storie belle. Queste. Fatto sta che la Fiorentina sta pensando di inviare l’addetto alla comunicazione nel parterre di tribuna. Uno alza la mano e lui “Prego, faccia pure la sua domanda al mister”, tutto questo mentre Biraghi scende sulla fascia. Surrealismo puro.
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