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La Nazione
Benedetto Ferrara ha commentato sulle pagine della Nazione il momento dell'attacco della Fiorentina. Ecco le sue parole:
Lunghi sospiri nel tempo dell'attesa. Quando aspetti la 11. danzata con un mazzo di fiori in mano, la campanella che ti lancerà fuori da scuola, il primo giorno di ferie che aspetti da una vita, il week end che comunque ti rimetterà un po' a posto. Oppure quella promozione sul lavoro che meriti da un pezzo, Il tram che ti porti in centro o ti riporti a casa, quel treno che è in ritardo di 10, 20, no adesso di 50 minuti. L'attesa, magari anche del centravanti che la butta dentro. Dopo un anno passato a discutere se era meglio Cabral che segnava poco ma ci mette va il cuore o Jovic che segnava poco ma ci sentiva il giusto, siamo ancora qui no ad attendere che la nuova coppia di 9, chi per maglia chi per vocazione, ci rimetta al mondo. Beltran per la verità il campo lo vede poco perché il titolare del momento si chiama Nzola. Fisico alla Lukaku senza essere Lukaku, accento alla Drogba senza essere Drogba, per ora è ser vito solo a trasformare il gioco della Fiorentina squadra alla scoperta dei lancioni lunari
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