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Gazzetta dello Sport
Da incompiuto a principe d’Europa. Da difensore di scorta a uomo decisivo. Luca Ranieri ha fatto un lungo giro prima di prendersi il palcoscenico che merita. Centrale con il vizio dei gol pesanti. Nel primo posto della Fiorentina in questa Conference c’è tanto del principe d’Europa Ranieri. Il gol di ieri sera, ma anche la doppietta segnata al Genk per il 2-2 in trasferta che ha ridimensionato le ambizioni dei belgi e dato la spinta alla banda Italiano. Nessuno difensore in questa Conference ha segnato tre gol come lui. Luca è un ragazzo serio e modesto. Soprattutto sincero. Spezzino di nascita, grande amico di Zaniolo, è cresciuto nelle giovanili della Fiorentina. Che, per la verità, non credeva molto nelle sue qualità. Ha fatto un lungo giro: prima il Foggia, poi un ritorno lampo per tornare a ruotare nei campionati con Ascoli, Spal e Salernitana, dove ha convinto Italiano a riprenderselo, la stagione scorsa. L’altro giorno, in conferenza stampa, ha ammesso: «Fino a due anni fa non ero pronto per la Fiorentina e per il grande calcio. Mi mancava qualcosa, a livello fisico e anche mentale. Ora sono migliorato, mi sento bene e sono carico. E devo ringraziare Italiano per questa crescita». Il tecnico ha sorriso e gli ha stretto la mano. Ma anche lui adesso lo deve ringraziare, perché quando è il momento, gli risolve il problema della carenza di gol degli attaccanti, oltre a essere un osso in difesa. Lo riporta la Gazzetta dello Sport.
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