Affetti e musica. Tanto da chiamare il figlio Marley, nome poi che si è tatuato sulla pelle. Da piccolo ascoltava continuamente la cassetta con la musica di Bob Marley la cui storia per molti aspetti lo ha ispirato. I social sono un passatempo serale e non certo un’ossessione, mentre la battaglia al razzismo è vissuta in prima linea.
Tornando al calcio, il presente si chiama Fiorentina una squadra scelta con grandissima attenzione insieme al suo entourage guidati da un concetto. Essere centrali. E così è stato con allenatore (Palladino) e dirigenti che hanno fatto all-in su Moise designandolo centravanti titolare e figura chiave del proprio attacco. Fiducia decisamente ben riposta visti i risultati. 11 gol nelle 14 gare giocate dai viola, ben sei centri nelle ultime tre di campionato con Roma, Torino e Verona (col Genoa non ha giocato). Chi lo conosce bene racconta di un ragazzo riservato che ancora non sta vivendo molto la città, preferendo una vita tranquilla tutto casa (vive nella zona tra il centro e lo stadio) e Viola Park. Ma quando incontra la gente, l’affetto che percepisce lo fa stare davvero bene ed è veramente quello ciò che cercava da parecchio tempo. Lo riporta La Repubblica.
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