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Corriere Fiorentino
La grande festa sotto al curva dei tifosi e poi fiumi di birra. Il giovedì sera del Viktoria Plzen è durato fino a tardi perché la partita con gli svizzeri del Servette pareva non finire mai. Uno 0-0 all’andata replicato poi al ritorno in terra ceca che ha portato gli undici di Koubek a giocarsi l’accesso ai quarti di finale di Conference con la lotteria dei rigori. E alla fine il portiere Jedlicka è stato il grande mattatore della serata con due rigori parati che hanno regalato la vittoria ai rossoblu. Che ora sognano l’impresa e di proseguire l’avventura europea anche se sono consapevoli che la Fiorentina e mantenere la tradizione positiva con le italiane dove possono vantare 3 successi (due con il Napoli nel 2013 e uno con la Roma nel 2018). I viola dal canto loro non dovranno comunque sottovalutare la terza forza del campionato ceco, distante 9 e 8 punti dalle capoliste Sparta e Slavia Praga. Il Viktoria Plzen è infatti una forza emergente, capace di arrivare al titolo nazionale sei volte tra il 2011 e il 2022, con conseguenti qualificazioni in Champions League, e soprattutto nel girone di qualificazione ha collezionato punteggio pieno lasciandosi alle spalle la Dinamo Zagabria, l’Astana e il Ballkani. Con 3 soli gol subiti in 14 gare europee, è la difesa il punto di forza della formazione allenata da Miroslav Koubek, ex portiere e tecnico di lungo corso in patria, seppure il modulo sia stato spesso variato passando dal 3-5-2 a un più spregiudicato 4-2-3-1 nel quale si è messo in mostra il trequartista Sulc, capocannoniere del campionato con 14 reti. Di certo per la Fiorentina sarà un po’ come tornare sul luogo del delitto, visto che Plzen dista circa 90 chilometri dalla capitale Praga dove si disputò la finale dello scorso anno vinta dal West Ham, ma basta considerare il valore della rosa (28,5 milioni) per rendere i viola favoriti al passaggio del turno. Lo riporta Il Corriere Fiorentino.
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