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Corriere dello Sport
Forse anche la partita della Fiorentina che, nel caldo del “Bentegodi” e nella stanchezza mentale di una stagione usurante e col pensiero al Bruges, non ha saputo ribattere al nuovo vantaggio del Verona, abbastanza casuale e con il carico di recriminazioni di parte viola sopra descritte, dopo che un pallone mal rinviato da Castrovilli, sbilanciato dall’ottimo recupero appena fatto, si è trasformato in ripartenza gialloblù: il cross di Duda, il tocco di mano di Lazovic, il rinvio quello sì sbagliato di Milenkovic intento già a segnalare il fallo dell’avversario e il destro sfonda-porta di Noslin quasi a mettere “paura” a Christensen, hanno confezionato il 2-1 per i gialloblù di Baroni. Nonostante i trenta minuti che mancavano, e sarebbero stati trentotto col lungo recupero, e nonostante il tutti-dentro nel tentativo di rimonta affidato al mix tra 4-3-3 e 3-4-3 con Belotti, Nzola, Beltran, Kouame, Bonaventura, Barak, Mandragora (ora centrocampista, ora centrale dietro con Milenkovic spostato a destra) in campo, la Fiorentina ha messo insieme una sola (buona) occasione per pareggiare mentre il Verona ormai difendeva e basta: il sinistro alto di Nzola (38') consegnava i tre punti al Verona e trasportava i viola a Bruges. Lo riporta il Corriere dello Sport.
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